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Lotta ai tumori al seno per le donne del Kenya

Il 1 novembre  2015 si darà avvio ad un importante piano di azione di lotta al cancro per la popolazione di Karungu.

In Kenya, infatti, la prevalenza dei tumori è significativamente aumentata nelle ultime due decadi.

In linea con le indicazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il progetto insiste sulla diagnosi precoce come strategia per il contenimento del tumore al seno e alla cervice, al fine migliorare la qualità della cura e ridurre il numero delle morti da esso causate.

La strategia  poggia su tre attività principali: sensibilizzazione sul cancro ed educazione alla Breast Self-Examination (BSE); visita ginecologica, pap test e colposcopia; orientamento verso strutture specialistiche per livelli di accertamenti superiori (come la biopsia) nei casi di riscontro anomalo e conclamato sospetto di neoplasia in atto.

Favoriremo percorsi di screening per la diagnosi precoce e diffonderemo, tra la popolazione femminile, l’importanza dei controlli medici periodici.

 

Salute e Sviluppo ONG ad Expo Milano 2015. La partnership con Casillo Group

Cereali e Tuberi sono i frutti della terra più noti e diffusi al mondo, ma pochi conoscono la lunga filiera produttiva che le appartiene.  Questa è la sfida su cui si basa il concept del cluster Cereali e Tuberi presente in Expo Milano 2015. Il padiglione accoglie e accompagna il visitatore in un insieme di colori, superfici, profumi e suggestioni che rimandano alla loro coltivazione. Un percorso che, come un fiume che scorre attraverso i padiglioni dei vari Paesi, sfocia in un grande spazio tutto da scoprire. All’interno di questa cornice e del CasilloFiveDays, la giornata di Lunedì 26 ottobre in Expo Milano 2015 sarà dedicata  ai progetti di Salute e Sviluppo ONG.

La  partnership tra Salute e Sviluppo (SeS), ONG con esperienza pluriennale in ambito di progettazione e gestione di interventi per lo sviluppo socio economico dei popoli, e Selezione Casillo è ormai consolidata.

Casillo Group è da sempre attento alla salute e alla qualità della nutrizione tanto da farne una vera e propria filosofia aziendale. Ed ha fatto la sua scelta di campo decidendo di sostenere SeS ed il progetto “Acqua potabile per Karungu”, contribuendo così alla realizzazione del sistema idrico articolato in chioschi presso scuole e punti di aggregazione per fornire acqua potabile a oltre 16.000 beneficiari sulle rive del Lago Vittoria.

La giornata di lunedì porterà dunque i visitatori ad andare oltre i colori, i profumi e le superfici del padiglione. Rifletteremo insieme sull’ abbondanza di arte, cultura e cibo che caratterizza il nostro mondo e porteremo gli sguardi di tutti noi  verso le realtà dei paesi più bisognosi dove non solo si vive al limite della sopravvivenza ma dove manca anche acqua potabile.

Come lo faremo? Lo scopriremo insieme. Vi aspettiamo alle 13.30!

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La solidarietà è cultura. Cibo, Cinema, Illustrazione, Design e Sostenibilità: gli ingredienti dell’evento culturale per il Kenya

“Nella città che ha cambiato faccia, che si è tutta spostata verso l’esterno, verso l’esposizione, che ha cantato e canta sotto l’albero della vita, ancora succedono delle cose. Nel periodo in cui il cibo ha una sua esposizione mediatica, il periodo in cui un bicchiere di vino o un’insalata hanno assunto il valore artistico di un’opera rinascimentale, ancora ci sono modi sani per inserire la cucina in una cornice culturale che comprende anche altro. E soprattutto nel momento in cui si parla di solidarietà ma soltanto a condizione che ci siano guerre o massacri, come se la povertà non fosse una guerra, un massacro, una calamità, mi fa piacere segnalare un’iniziativa con un fine sociale.”

La redazione de Gli Stati Generali è con queste parole che apre il suo articolo per presentare THE BIG MEAL: progetto culturale e artistico che fonde insieme cinema, illustrazione, design e sostenibilità. Una maratona cinematografica, una mostra di illustrazione e una proposta enogastronomica, tutto insieme per sostenere il nostro progetto “Acqua per Karungu”. Nato dalla collaborazione di Food Design Lab di ADI (Associazione per il Disegno Industriale) e Chicken Broccoli, il blog “per chi ama odiare il cinema”, l’evento si  è svolto il  19 settembre scorso alla casa del Design ADI di Milano. Patrocinato dalla Città Metropolitana di Milano, THE BIG MEAL ha avuto, come partner tecnico il Gruppo De’Longhi, con l’eccellenza delle macchine per caffè espresso De’Longhi e i prodotti per la preparazione dei cibi Kenwood e Braun, e vanta sponsor eccellenti come Selezione Casillo, azienda del Gruppo Casillo leader mondiale nella commercializzazione e trasformazione del grano, grazie al quale è stato possibile sposare e sostenere  il progetto Acqua per Karungu. Le aziende hanno contribuito così alla realizzazione del sistema idrico articolato in chioschi presso scuole e punti di aggregazione per fornire acqua potabile a oltre 16.000 beneficiari sulle rive del Lago Vittoria. Il Presidente di Salute e Sviluppo ONG, p. Efisio Locci ci  ha regalato in più istanti un momento di riflessione, necessario dopo una maratona. Ci ha invitato a riflettere sull’ abbondanza di arte, cultura e cibo che caratterizza il nostro mondo, portando i nostri sguardi verso le realtà dei paesi poveri dove non solo si vive al limite della sopravvivenza ma dove manca anche acqua potabile.

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Il contributo della Regione Lombardia per Tenkodogò

Ad Agosto sono state donate dalla regione Lombardia parte delle attrezzature necessarie per allestire il poliambulatorio di Tenkodogò. Nello specifico si tratta di strumentazione ed apparecchiature per  l’ambulatorio radiologico, ecografico e dentistico.  Il container contenente questi beni preziosi è stato spedito in Burkina Faso grazie al supporto dei volontari  della sede operativa di Rho di Salute e Sviluppo.

Il nostro lavoro nel continente indiano

Sneha, Snehagram, Snehadan, Sneha Care Home. Non è uno scioglilingua quello che avete appena letto. E’, invece, la prova reale e concreta che possiamo davvero realizzare progetti di cooperazione in grado di salvare migliaia di vite umane.

Questo termine dal suono un pò bizzarro, in sanscrito, significa “Amore”. Ed è proprio con rispetto, pazienza, dedizione e cura che quotidianamente e da anni la Delegazione Camilliana dell’India opera al fianco dei più vulnerabili nelle regioni del Karnataka, Kerala e Tamil Nadu.

Il Presidente di Salute e Sviluppo e parte dello staff hanno lasciato da pochi giorni l’India dopo aver non solo supervisionato lo stato di avanzamento del progetto di “Formazione professionale per gli adolescenti del centro di accoglienza Snehagram”, finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI), ma dopo aver anche visitato le scuole, gli ospedali, i centri di accoglienza ed i seminari presenti nella punta del continente indiano.

Sneha Care Home che in sanscrito significa “Casa di amore e cura”” è, infatti, scuola materna e primaria che accoglie oltre 100 bambini e bambine sieropositivi. Ciascuno è qui non solo curato nella malattia ma ha l’opportunità di andare a scuola, di essere nutrito, di giocare  e sorridere.

Snehagram ossia “Villaggio d’amore” è, invece, il  campus di accoglienza e formazione che accoglie 200 adolescenti con HIV. Oltre all’accoglienza e al trattamento della malattia, la struttura offre percorsi di apprendimento scolastico e sviluppo di competenze professionali. I ragazzi del campus hanno ad oggi acquisito le competenze emotive, cognitive e sociali per operare con capacità sia sul piano individuale che su quello sociale, ed hanno fatto proprio un comportamento versatile e positivo, grazie al quale affronteranno efficacemente le richieste e le sfide della vita quotidiana. I ragazzi che vivono il campus sono principalmente orfani, semi orfani e provengono da un contesto sociale ed economico particolarmente complesso ma è il loro sorriso, la loro energia e voglia di vivere ad essere contagiosa.

Snehadan significa “Dono d’amore”. E’ la struttura ospedaliera che cura giorno dopo giorno oltre 100 pazienti sieropositivi di età adulta ed il punto di riferimento per tutti i bimbi che vivono Sneha Care Home. Ciascuna struttura possiede uno staff altamente professionale in grado di seguire i bambini,  gli adolescenti ed i pazienti adulti gioendo con loro per i traguardi raggiunti e sostenendoli nei momenti difficili, talvolta tragici.

Ed ecco, dunque, che il nostro apparente scioglilingua si trasforma in un attimo in un grande dono perché, lontano dagli occhi di tutti noi, esiste qualcosa di unico. I miei occhi ne sono testimonianza.

Un nuovo futuro per i bambini di Lomé in Togo

Il 30 Giugno 2015 si è concluso il progetto Un futuro senza anemia falciforme per i bambini di Lomé (Togo). L’iniziativa, avviata il 1 Novembre 2014, grazie al contributo della Tavola Valdese, ha permesso di classificare sul territorio i casi di bambini affetti da drepanocitosi, evidenziando situazioni di patologia conclamata grave ed ha consentito l’assistenza e la cura dei bambini malati. La drepanocitosi è una malattia genetica ed invalidante che necessita di controlli e cure mediche frequenti. 150 sono i bambini che hanno trovato assistenza nelle nostre strutture ospedaliere permettendo loro di condurre una vita quanto più normale possibile.

Ai percorsi di diagnosi e cura della malattia sono state affiancate campagne di informazione rivolte alle famiglie e orientate alla prevenzione delle infezioni, alla gestione del dolore e delle complicanze derivanti dalla stessa. E’ stato, inoltre, garantito loro supporto sociale e psicologico. Sono state effettuate campagne di sensibilizzazione tese a far conoscere la drepanocitosi alla popolazione locale, le sue modalità di trasmissione e l’importanza dei percorsi di cura.

Numerosi sono i risultati raggiunti grazie al progetto: la popolazione locale dell’area di Lomé è oggi più consapevole rispetto alla patologia; è stata ridotta la morbilità e mortalità infantile nell’area; sono stati curati 150 bambini e sensibilizzate e informate circa 10.000 persone. L’iniziativa rappresenta un primo passo importante nella risposta ai bisogni sanitari della popolazione locale, e si configura come un tassello fondamentale nella lotta alla drepanocitosi rispetto alla quale l’accesso alle cure appare difficoltoso per i più vulnerabili.

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