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Stato di Emergenza in Repubblica Centrafricana

La situazione in Repubblica Centrafricana è estremamente delicata. Da fine dicembre a seguito delle elezioni presidenziali, continuano gli  scontri e attacchi da parte dei guerriglieri di un’alleanza di milizie che rifiuta la rielezione di Faustin-Archange Touadéra.

Ci sono state decine di vittime e una situazione di equilibrio e sicurezza sembra, ad oggi, lontana.

Questo accentua problematiche già presenti nel Paese: l’aumento del prezzo dei generi alimentari, la mancanza di acqua potabile, il blocco di beni essenziali provenienti dall’estero.

Lunedì scorso, l’ultimo grande attacco che, come denuncia Ocha (Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari), ha colpito la MSR1, la principale via per i rifornimenti e il commercio del Paese che unisce la capitale Bangui al porto più vicino, in Camerun.

Anche il nostro servizio di clinica mobile, per ragioni di sicurezza, non può raggiungere i villaggi in cui offre servizi sanitari e psicologici alle comunità.

Le elezioni

I ricorsi dei rivali del presidente centrafricano Faustin-Archange Touadéra sono stati respinti dalla Corte costituzionale. Quest’ultimo è stato ufficialmente eletto con il 53,16% dei voti.

Lunedì 18 gennaio 2020, Danièle Darlan, il presidente della corte suprema ha dichiarato che Faustin Archange Touadéra “viene rieletto Presidente della Repubblica nel primo turno delle elezioni del 27 dicembre 2020“.
La Corte, tuttavia, ha abbassato il tasso di partecipazione al 35,25%, lontano dal 76,31% dei dichiaranti annunciato provvisoriamente il 4 gennaio.

I suoi oppositori hanno denunciato “frodi massicce” e l’impossibilità per due elettori su tre di votare.