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News

Accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici di base per Karungu (Nyanza, Kenya)

Per la conclusione della prima annualità, parte dello staff di Salute e Sviluppo, si è recato a Karungu dove procede la realizzazione del sistema idrico che favorirà l’accesso all’acqua potabile ad oltre 16.000 beneficiari della popolazione di Nyanza, seconda provincia più povera del Kenya e del distretto di Nyatike situato all’interno di quest’area. A livello sanitario i dati del St. Camillus Mission Hospital (SCMH), controparte locale del progetto, mostrano  in queste zone una elevata incidenza delle malattie parassitarie e diarroiche legate ad una scorretta igiene e alla mancanza di acqua pulita. E’ sulle sponde del Lago Vittoria, dunque, che sta per concretizzarsi, grazie ai finanziamenti ricevuti dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nonché  al  prezioso e quotidiano lavoro di un team di circa 20 persone in loco, un modello di sistema idrico e di trattamento dell’acqua mai realizzato prima. Innovazione ed eco-sostenibilità risultano essere punti di forza innegabili del progetto. Il sistema di sedimentazione naturale e filtrazione saranno garanzia di un sistema a bassa intensità tecnologica, nonché permetteranno di eliminare circa l’80% dei sedimenti organici. Il filtro lento permetterà inoltre, qualsiasi cosa accada, di completare l’eliminazione ed il blocco dei batteri fino al 95% e dei protozoi al 100%. Il processo di ozonizzazione, come tecnica prescelta  di disinfezione delle acque, avrà un potere totalmente purificante e  non determinerà l’insorgere di cattivi odori e sapori. Un modello a basso impatto ambientale, dunque, grazie al non utilizzo di prodotti chimici (es. cloro, sali di alluminio e ceneri di soda) e a basso consumo energetico grazie all’utilizzo delle energie rinnovabili. Lungo il percorso che porta al Lago Vittoria, si ha la sensazione di toccare con mano la povertà della popolazione: capanne di fango, paglia e lamiera, mancanza di luce e acqua potabile, assenza totale di norme igieniche, assenza dei servizi primari. Karungu è considerata una tra le zone più depresse del Kenya dove  la malaria e l’AIDS colpiscono gran parte della popolazione. “Il concetto di acqua pulita per gli abitanti di Karungu non esiste ed è solo col tempo e sperimentandone i benefici sulle proprie vite che si creerà consapevolezza e che raccoglieremo i frutti di questo progetto vitale” ci racconta p. Emilio Balliana, Direttore del St. Camillus Mission Hopistal che come un vulcano pieno di idee e sempre attento ai problemi crescenti e non risolti, persiste insieme a Salute e Sviluppo nel cercare nuove risposte  a criticità impellenti. Il  progetto, che rappresenta una best practise in ragione dell’alto livello di replicabilità che lo caratterizza, prevede la realizzazione di un sistema di distribuzione articolato in chioschi d’acqua presso scuole, e punti di aggregazione amministrati da gruppi di gestione locale. “Sono fortunata perché posso bere acqua potabile”, mi racconta una donna incontrata al lago, “ma sapere che tra poco anche la mia famiglia potrà avere le sue taniche di acqua pulita, mi rende ancora più felice”.

Un futuro senza anemia falciforme per i bambini di Lomé in Togo

Il 1 Novembre 2014, grazie al contributo della Tavola Valdese (Ufficio OPM), è stato avviato in Togo un importante progetto per la lotta ad una malattia genetica grave: l’anemia falciforme (drepanocitosi).  L’anemia falciforme (anemia a cellule falciformi) è una malattia del sangue causata da una emoglobina anomala ereditaria (una proteina che trasporta l’ossigeno nei globuli rossi). Le cellule falciformi dei globuli rossi sono fragili e tendenti alla rottura. Si tratta di una malattia emolitica che produce tre sintomi acuti: grave anemia, gravi infezioni batteriche e accidenti ischemici vaso-occlusivi (AVO), secondari alla incompatibilità del transito dei globuli rossi drepanocitici nei piccoli vasi. La drepanocitosi si trasmette geneticamente con una modalità chiamata autosomica recessiva. La diagnosi si basa sull’analisi dell’emoglobina tramite la focalizzazione isoelettrica, l’HPLC, il test di solubilità e l’analisi molecolare. Lo screening dei portatori sani nella famiglia o nella popolazione può essere utile e richiede un consulto genetico prospettico. Sin dalla nascita la presa in carico dei bambini malati deve integrare la prevenzione contro le infezioni, il dolore e le eventuali complicanze con un supporto sociale e psicologico, presso centri abilitati per i trattamenti intensivi (immediato accesso alla trasfusione di sangue). Il progetto Un futuro senza anemia falciforme per i bambini di Lomé, nato per contrastare tale malattia, è giunto al suo quarto mese di attività e già ha prodotto risultati significativi impattando sulla vita dei bambini malati beneficiari dell’intervento. Nel corso di questo primo quadrimestre il progetto ha concentrato la propria attenzione sullo screening dei bambini malati, preceduto da un’intensa azione di sensibilizzazione, e sulla presa in carico dei piccoli pazienti. Attualmente sono stati curati ed assistiti 62 bambini trattati in regime di ospedalizzazione.

L’Oro di Bagrè: la coltivazione del riso per Tenkodogò

Il primo ottobre 2014 è stato avviato in Burkina Faso il progetto “L’Oro di Bagrè: il riso”. Tenkodogò fa parte della provincia di Boulgou, dove  la soglia di povertà registra un indice pari al 55,1% e presenta gravi limiti di accesso ai servizi sanitari di base, all’istruzione, all’acqua potabile, alla capacità di generare reddito. L’iniziativa, sostenuta dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI), si concentra sulla coltivazione, produzione e commercializzazione del riso. Essa rientra nel piano strategico che Salute e Sviluppo e la controparte locale stanno promuovendo nell’area di intervento per contribuire in maniera sostanziale a migliorare la sicurezza alimentare nell’area di Tenkodogò. Il progetto nasce sulla scia del programma governativo BAGREPOLE, grazie al quale oggi Bagrè gode della presenza abbondante di acqua, con una diga, che forma un lago, e con i canali di distribuzione. Il progetto, inoltre, fa seguito ad una precedente iniziativa pilota, sempre sostenuta dalla CEI, consistente nella pulitura del riso grezzo e nella sua commercializzazione. Con questo nuovo progetto si vuole rendere completa la filiera produttiva del riso. Infatti, il riso grezzo derivante dalla coltivazione meccanizzata di 50 ettari di terreno, verrà trasferito nello stabilimento di decorticazione per essere brillantato, confezionato e commercializzato.  Il presente intervento vuole migliorare le tecniche di produzione e produttività del riso, facilitandone l’accesso alla popolazione dell’area e sopperendo al bisogno alimentare della zona; vuole trasformare l’agricoltura tradizionale in moderna, fornendo strumenti agricoli innovativi e prevedendo una formazione tecnico-professionale adeguata. “La sfida che ci poniamo è enorme” ci racconta p. Efisio Locci, Presidente di Salute e Sviluppo, rientrato da pochi giorni dalla missione in Burkina Faso. “La popolazione del Burkina Faso vive in una condizione di povertà terribile. Il settore agricolo risente della mancanza delle piogge, portando a stagioni di scarso raccolto. L’alto tasso di analfabetismo interferisce sulla capacità progettuale messa in campo dalla popolazione locale, che sta vivendo il passaggio epocale da un’ agricoltura arcaica ad una meccanizzata”.  P. Locci ci spiega, però, che  tra gli ingredienti speciali di questo progetto ci sarà costanza, pazienza e supporto, che, unita alla grande buona volontà della popolazione locale, ci darà modo di vedere presto i primi frutti di questo ambizioso progetto.

Accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici di base per Karungu (Nyanza, Kenya)

Per la conclusione della prima annualità, parte dello staff di Salute e Sviluppo si è recato a Karungu dove procede la realizzazione del sistema idrico che favorirà l’accesso all’acqua potabile ad oltre 16.000 beneficiari della popolazione di Nyanza, seconda provincia più povera del Kenya e del distretto di Nyatike situato all’interno di quest’area. A livello sanitario i dati del St. Camillus Mission Hospital (SCMH), controparte locale del progetto, mostrano  in queste zone una elevata incidenza delle malattie parassitarie e diarroiche legate ad una scorretta igiene e alla mancanza di acqua pulita.

E’ sulle sponde del Lago Vittoria, dunque, che sta per concretizzarsi, grazie ai finanziamenti ricevuti dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nonché  al  prezioso e quotidiano lavoro di un team di circa 20 persone in loco, un modello di sistema idrico e di trattamento dell’acqua mai realizzato prima.

Innovazione ed eco-sostenibilità risultano essere punti di forza innegabili del progetto. Il sistema di sedimentazione naturale e filtrazione saranno garanzia di un sistema a bassa intensità tecnologica, nonché permetteranno di eliminare circa l’80% dei sedimenti organici. Il filtro lento permetterà inoltre, qualsiasi cosa accada, di completare l’eliminazione ed il blocco dei batteri fino al 95% e dei protozoi al 100%. Il processo di ozonizzazione, come tecnica prescelta  di disinfezione delle acque, avrà un potere totalmente purificante e  non determinerà l’insorgere di cattivi odori e sapori. Un modello a basso impatto ambientale, dunque, grazie al non utilizzo di prodotti chimici (es. cloro, sali di alluminio e ceneri di soda) e a basso consumo energetico grazie all’utilizzo delle energie rinnovabili.

Lungo il percorso che porta al Lago Vittoria, si ha la sensazione di toccare con mano la povertà della popolazione: capanne di fango, paglia e lamiera, mancanza di luce e acqua potabile, assenza totale di norme igieniche, assenza dei servizi primari. Karungu è considerata una tra le zone più depresse del Kenya dove  la malaria e l’AIDS colpiscono gran parte della popolazione. “Il concetto di acqua pulita per gli abitanti di Karungu non esiste ed è solo col tempo e sperimentandone i benefici sulle proprie vite che si creerà consapevolezza e che raccoglieremo i frutti di questo progetto vitale” ci racconta p. Emilio Balliana, Direttore del St. Camillus Mission Hopistal che come un vulcano pieno di idee e sempre attento ai problemi crescenti e non risolti, persiste insieme a Salute e Sviluppo nel cercare nuove risposte  a criticità impellenti.

Il  progetto, che rappresenta una best practise in ragione dell’alto livello di replicabilità che lo caratterizza, prevede la realizzazione di un sistema di distribuzione articolato in chioschi d’acqua presso scuole, e punti di aggregazione amministrati da gruppi di gestione locale. “Sono fortunata perché posso bere acqua potabile”, mi racconta una donna incontrata al lago, “ma sapere che tra poco anche la mia famiglia potrà avere le sue taniche di acqua pulita, mi rende ancora più felice”.


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SALUTE E SVILUPPO ALLA XV FIERA CITTA’ DI RHO

image004con logoDal 24 ottobre al 2 novembre si tiene a Rho la “XV Fiera Città di Rho”, promossa da APER (Associazione Promozione Economica Rhodense), patrocinata dal Comune di Rho, Regione Lombardia e Provincia di Milano. Alla fiera sono presenti stand espositivi, laboratori creativi, spazi per spettacoli, eventi e convegni.

L’Amministrazione Comunale di Rho ha assegnato il proprio stand all’associazione Salute e Sviluppo per svolgere attività di sensibilizzazione.

Emergenza in Repubblica Centrafricana

DSCN0207 origNel mese di luglio è stato avviato il progetto Emergenza in Repubblica Centrafricana. L’iniziativa interviene in un paese colpito da una guerra civile talmente cruenta da far parlare addirittura di genocidio. Un vero disastro ai danni dell’umanità, che ha mobilitato risorse ed aiuti internazionali da parte degli attori intervenuti in difesa dei diritti umani. Grazie al sostegno della Chiesi Foundation, l’ong ha potuto avviare un piano per l’assistenza sanitaria ed alimentare della popolazione infantile di Bossemptelè. L’iniziativa individua quale gruppo target i bambini proprio in ragione della forte vulnerabilità a cui sono sottoposti. Obiettivo generale è contribuire a ridurre i tassi di mortalità della popolazione infantile di Bossemptelè, mentre l’obiettivo specifico è migliorare le condizioni nutrizionali e sanitarie della popolazione infantile di Bossemptelè. Il progetto prevede attività di assistenza sanitaria/alimentare per i bambini nonché supporto psicologico e distribuzione di kit alimentari alle famiglie particolarmente indigenti.