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A NATALE FAI FIORIRE LA SOLIDARIETÀ

Il Natale di Salute e Sviluppo quest’anno si arricchisce di profumo e di colore, non abbiamo pensato alla classica Stella di Natale, ma alla calendula, i cui semi sono contenuti alla sommità della nostra matita.
La calendula è un fiore coloratissimo e molto particolare: fin dall’antichità è stato usato per lenire le ferite grazie alle sue proprietà anti infiammatorie e cicatrizzanti. Il nome calendula deriva dal fatto che questo fiore si apre al mattino per poi richiudersi al tramonto, uno scandire del tempo preciso che ogni giorno si ripropone, senza temere le avversità.
Abbiamo scelto questo fiore per simboleggiare il nostro lavoro: Salute e Sviluppo nasce dal desiderio di migliorare le condizioni di vita delle popolazioni più in difficoltà dei paesi in via di sviluppo, con progetti di natura sanitaria, formativa ed alimentare. Tutte le nostre attività sono radicate al territorio e pensate per garantire un reale beneficio. Come la calendula, le nostre azioni sono durature e continuano ad avere effetti positivi nel lungo periodo.
Scegli la matita di Salute e Sviluppo per uno speciale regalo natalizio, donala ai tuoi cari e aiutaci a portare avanti i nostri progetti, ad aiutare coloro che sono in difficoltà. Usa la nostra mail o i nostri canali social, scrivici e scopri di più su come ottenere una bellissima matita da cui un giorno nascerà un fiore.
Grazie alla matita di Salute e Sviluppo contribuirai anche tu a far fiorire la solidarietà!

UNA SCUOLA E TANTI INFERMIERI

Da poco è terminata la missione che ha visto la nostra Direttrice progetti, Mariella, e p. Felice de Miranda, Presidente di Salute e Sviluppo, impegnati in Repubblica Centrafricana per il consueto monitoraggio dei progetti in corso nel paese.

La zona in cui al momento stiamo operando fa parte della sottoprefettura di Bossemptélé, una zona particolarmente povera e carente di infrastrutture. L’unico polo sanitario presente nella zona è l’Ospedale Giovanni Paolo II che, come più volte abbiamo ricordato, è stato fondamentale per la popolazione soprattutto nei periodi più aspri della guerra civile combattuta nel paese.
Il primo gennaio del 2021 è iniziato il Progetto di realizzazione di una scuola infermieri: percorsi di formazione professionale per il miglioramento delle condizioni sanitarie in Repubblica Centro Africana, finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI).

L’obiettivo di questo progetto è quello di ultimare, entro il 2023, una scuola infermieri con lo scopo di formare personale specializzato che possa implementare i servizi erogati nell’Ospedale. Oltre alla costruzione della scuola, è prevista anche la realizzazione di una recinzione e di un pozzo. In un secondo momento arredi, computer ed altro materiale verrà acquistato per far fronte alle necessità degli studenti che intraprenderanno questo percorso di studi certificato e riconosciuto a livello nazionale, che si avvarrà della sinergia con l’Ospedale Giovanni Paolo II anche per i tirocini sul campo.

Se all’inizio dell’anno vi abbiamo mostrato le foto della costruzione del pozzo e l’inizio della recinzione, adesso possiamo annunciarvi che i lavori di costruzione dell’edificio stanno procedendo a buon ritmo, mentre i lavori per il pozzo e la recinzione sono stati terminati. Grazie a quest’ultima missione è stato possibile oltre che accertarsi dei passi in avanti, anche aiutare i referenti locali alla progettazione più ottimale della struttura che si prevede agibile fra pochi mesi.

Ci rende particolarmente contenti che dall’inizio del progetto ad oggi il riscontro della popolazione verso la nostra iniziativa, sia stato più che favorevole: se il primo anno gli studenti iscritti sono stati 11, quest’anno saranno selezionati 25 allievi su 30 candidati che hanno fatto domanda sottoponendosi al test di ammissione alla scuola. Tutti i docenti sono professori universitari provenienti da Bangui, che impartiscono alle classi un insegnamento di alto livello, al termine del quale viene rilasciato un diploma – previa valutazione positiva della commissione di esame – che vale nell’intero paese.

Inoltre, il prossimo anno scolastico parteciperanno alle lezioni anche gli operatori sanitari dei postés de santé dei villaggi della zona, poiché il governo centrafricano ha stabilito che tutto il personale sanitario pubblico debba necessariamente incrementare il livello di competenze. Le autorità governative hanno individuato nella nostra scuola infermieri il giusto luogo per la loro formazione teorica e pratica e si faranno carico del loro percorso di preparazione.

Oltre che aumentare il personale e gli standard ospedalieri, il progetto si pone come altro obiettivo quello di aumentare l’inclusione sociale e aiutare tanti giovani ad inserirsi in maniera costruttiva all’interno della società.

Da inizio anno ad oggi i passi in avanti sono notevoli, manca poco affinché la struttura sia completata. Questi risultati ci rendono ancora più orgogliosi, considerando la situazione della Repubblica Centrafricana che, ancora oggi, soffre una situazione di fortissima instabilità che mina alle basi la possibilità di migliorare e crescere. Speriamo di potervi dare tanti altri lieti aggiornamenti sulle nostre attività!

UCRAINA: INSIEME PER SUPERARE L’EMERGENZA

Sono passati quattro mesi da quando le truppe russe hanno oltrepassato il confine ucraino e di fatto è scoppiata la guerra. Ogni giorno le notizie di stragi, tragedie e orrori si sono susseguite ad un ritmo vertiginoso.

Noi di Salute e Sviluppo insieme alle associazioni CADIS, FONDAZIONE PROSA, MISSIONE CALCUTTA ONLUS, MADIAN ORIZZONTI e CESMET ci siamo subito mobilitati per fornire aiuto e supporto alla popolazione ucraina in fuga e ai loro vicini polacchi nella gestione dei milioni di rifugiati.

Grazie alle vostre donazioni abbiamo potuto inviare prontamente i fondi utili alla prima emergenza, avviando il progetto INSIEME PER L’UCRAINA: ASSISTENZA ALLE MAMME ED AI BAMBINI IN FUGA DALLA GUERRA.

I camilliani locali, sin dalle prime fasi del conflitto, si sono prodigati a fornire quanto più aiuto possibile ai rifugiati provenienti dall’Ucraina. Incaricati dal governo polacco di gestire la prima accoglienza, hanno installato infopoint nella stazione centrale di Varsavia in cui arrivano i treni e nella stazione ovest di Varsavia dedicata agli autobus. Al momento sono circa 7 milioni coloro che sono fuggiti dalla guerra oltrepassando il confine, la maggior parte di loro è composta da mamme con bimbi piccoli e anziani. In molti si sono fermati nei grandi centri urbani che, però, non hanno spazio a sufficienza per ospitarli adeguatamente tutti.

A Lomianki Burakow, a circa 15 chilometri a nord dal centro di Varsavia, i camilliani hanno messo a disposizione la loro residenza religiosa per l’accoglienza di circa 30 rifugiati, fornendo loro cure mediche, psicologiche e supporto legale. Mentre ad Ursus, a circa 13 chilometri ad ovest, una struttura adibita al rifugio dei senzatetto è stata attrezzata per l’accoglienza dei rifugiati, al momento 19.

In entrambi i centri le attività sono tante, pensate soprattutto per i più piccoli: merende per il giorno della festa della mamma, concerti e spettacoli circensi per la giornata del bambino. Nella struttura di Lomianki si prevede anche l’istituzione di un asilo e il recupero delle aree verdi che circondano la struttura.

Il progetto che Salute e Sviluppo, insieme a tutte le altre associazioni, ha deciso di portare avanti è della durata di tre anni e prevede il sostentamento di tutti i rifugiati già presenti nelle due strutture e la ristrutturazione del piano superiore della residenza di Lomianki – al momento inagibile – che al suo interno avrebbe altre 9 stanze con la possibilità di ospitare altre 20 persone.

Con le vostre donazioni a favore dell’emergenza Ucraina continueremo a supportare i tanti rifugiati, che con l’aiuto dei camilliani polacchi, cercano ogni giorno di ricomporre i pezzi di una normalità ormai scomparsa.

Dona anche tu, in questo momento buio sii tu ad accendere una luce.

Clicca qui https://www.salutesviluppo.org/dona-ora/ scegli la modalità di donazione e inserisci nella causale AIUTO UCRAINA.

 

Si ringraziano MISSIONE CALCUTTA ONLUS E CADIS per le immagini utilizzate.

Un passo alla volta per migliorare il mondo

Padre Efisio Locci – Presidente – Racconta il Viaggio a Bossemptèlé – RCA –

A tutti gli amici,

sono stato a Bossemptelé nella seconda metà di dicembre 2017.

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E’ stata una esperienza molto scioccante perché sono piombato nel passato di almeno 100 anni. Come sapete l’ospedale è a 300 Km dalla più vicina fonte di elettricità.

Abbiamo mandato tutto l’occorrente per costruire un impianto fotovoltaico con i pannelli solari, per poter far fronte alle necessità dell’ospedale. I tre anni di guerra civile hanno ritardato la realizzazione del progetto in quanto non era possibile garantire la sicurezza del personale e l’integrità della struttura.

L’impianto e’ stato portato a termine prima di Natale ma le problematiche dovute ad un sovraccarico hanno rimandato di una ulteriore settimana la piena operatività dei pannelli fotovoltaici.

Per una settimana abbiamo consumato la cena alla fioca luce di una candela.

Al mattino, il chiarore del sole, dava nuova vita al paesaggio.

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Padre Aris, con cui sono andato in Repubblica Centrafricana, è andato a vedere un gruppo di ragazzi che giocavano con  una palla fatta di stracci, sognando di diventare come i famosi campioni di cui hanno sentito tanto parlare.

Davanti a una capanna c’era un uomo che li guardava distrattamente.

Vicino all’uomo c’era un bambino che soffriva e si piegava in due dal dolore. – vi anticipo che ora sta bene per dovere di cronaca-

P. Aris chiese a quell’uomo come mai se ne stesse li fermo senza far niente per aiutare il giovane e la risposta fu: “E’ tutto il giorno che soffre, ora sta per morire e smetterà”.

Fortunatamente, prima del tramonto, un dottore, prontamente allertato, si è reso disponibile per prestare le cure del caso e ricoverare in ospedale il giovane.

La cosa che sorprende è che la morte e la vita si alternano come il buio e la luce. Tutto scorre senza che nessuno voglia interferire, tutto fa parte della normalità, del ciclo della vita. Per noi è inconcepibile non aiutare chi è bisognoso. Un piccolo gesto può fare veramente la differenza. Ed è questo il messaggio che cerchiamo di trasmettere. Non restare in balia degli eventi ma affrontare e cercare di risolvere i problemi un passo alla volta per migliorare il mondo che ci è stato affidato.

Le foto rappresentano  il  Natale dei bambini a Bossemptelé e  l’avanzamento dei lavori per la realizzazione dei reparti.

Potete constatare nella foto che segue, che in pochi mesi sono state fatte grandi opere ed è in completamento il reparto di Neonatologia.

Non nascondo una punta di orgoglio nel dirlo.

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Grazie a tutti voi!

Purtroppo la situazione di instabilità politica crea molte  difficoltà  e non permette la sicurezza di cui si sente fortemente il bisogno, siamo decisi a superare tutte le avversità e i pericoli che si presenteranno per completare il progetto entro il mese di luglio.

P. Efisio Locci

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Salute e Sviluppo (SeS) è una ONLUS fondata nel 1996, riconosciuta come organizzazione non governativa dal Ministero degli Affari Esteri nel 2003 ed oggi iscritta all’elenco delle Organizzazioni della Società Civile ai sensi della L.125 del 2014.

SeS opera al fianco dei Camilliani inspirandosi alla grande umanità di San Camillo verso i malati, i poveri e i più bisognosi. I Camilliani sono un Ordine Religioso ospedaliero fondato nel 1582 che lavora in oltre 40 paesi nel mondo.

SeS ha l’obiettivo di migliorare le condizioni sanitarie delle popolazioni dei paesi in via di sviluppo e contribuire alla loro crescita ed autonomia.

Promuove progetti in Africa, Asia ed America Latina, nell’ambito socio-sanitario e nel settore dello sviluppo umano con le delegazioni dell’Ordine Ospedaliero di S. Camillo ed altre Istituzioni.

Costruisce ospedali, scuole e acquedotti e implementa progetti di sviluppo per la produzione alimentare e per la zootecnia.

In Italia, Salute e Sviluppo informa e sensibilizza l’opinione pubblica e crea consapevolezza sulle tematiche legate all’educazione alla mondialità.