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PIÙ CIBO E SALUTE AL MACO DI OUGADOUGOU

È passato ormai un anno da quando vi abbiamo annunciato l’avvio del progetto “Projet d’humanisation de la Maison d’Arret et de Correction de Ouagadougou (MACO)”, il carcere più grande della capitale del Burkina Faso. Abbiamo deciso di inaugurare l’attività a seguito delle segnalazione dei padri camilliani della cappellania dell’istituto carcerario, che ci hanno notificato l’urgenza di intervenire per rendere più umano il trattamento dei detenuti, costretti in una struttura precaria, in cui il sovraffollamento rappresenta solo il problema più evidente.

Ci è sembrato subito un progetto in cui era importante investire, considerando il carcere – non solo il posto in cui scontare la propria pena – ma anche e soprattutto un luogo in cui cominciare un percorso rieducativo che possa portare al reintegro nella società in maniera proficua. Fondamentale, quindi, che i detenuti non solo abbiano la possibilità di intraprendere questo cammino, ma che lo facciano godendo a pieno dei diritti umani inviolabili.

Ora, al termine del progetto, possiamo dire che è stato un successo: in questi mesi – grazie al finanziamento di Salute e Sviluppo – è stato possibile far vivere ai detenuti esperienze comunitarie e sociali importantissime, sono stati organizzati sia un pranzo natalizio, che un pranzo pasquale, sono stati confezionati più di 2300 sacchetti contenenti cibo e kit igienici, distribuiti poi ai detenuti che più di altri vivono una situazione di indigenza e infine sono stati acquistati farmaci e medicinali per l’Ospedale San Camillo, utili alla cura di coloro che soffrono di particolari patologie.

Migliorare le condizioni di vita di chi si trova in difficoltà è un nostro obiettivo primario in qualunque ambito e noi siamo davvero contenti che questo progetto abbia raggiunto i traguardi prefissati e che abbia dato la possibilità a tantissimi detenuti del MACO di affrontare in maniera positiva il proprio percorso all’interno della struttura carceraria.

 

LATTE SANO E FORMAGGIO A BAGRÉ

Noi di Salute e Sviluppo siamo particolarmente felici di annunciarvi la conclusione del progetto Latte Sano in Burkina Faso: è stata un’avventura lunga ed impegnativa che ci ha visto nell’area di Bagré per ben 5 anni, ma che alla fine ha dato i suoi frutti e le sue soddisfazioni.
Abbiamo spesso parlato del Burkina Faso e delle condizioni di vita della popolazione locale: in particolare l’area centro orientale del paese ci ha visto impegnati in numerosi progetti, tutti finalizzati ad aumentare la qualità di vita di coloro che abitano questa regione particolarmente povera e provata dal punto di vista alimentare e sanitario. Deficitaria risulta essere la produzione di latte che, o viene importato o – molto spesso – è infetto a causa di animali malati e non controllati. Salute e Sviluppo decide di inserirsi in questo contesto con l’obiettivo di sanare questa mancanza.

Nel 2017 iniziano le attività che, finanziate dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) tramite i fondi dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica, procedono in maniera spedita fino all’anno successivo. Nel 2018 la situazione del paese muta radicalmente: una forte situazione di instabilità politica e sociale rende il Burkina Faso pericoloso e, di conseguenza, la movimentazione di risorse umane e materiali subisce un rallentamento. Poco dopo la pandemia globale è causa di un nuovo fermo.

Da circa un anno i lavori sono ricominciati e hanno portato al completamento delle opere strutturali e architettoniche che, negli ultimi mesi, sono state dotate di tutti i macchinari necessari, provenienti dall’Italia tramite container. Il progetto ha previsto varie fasi: prima la costruzione di una stalla e l’acquisto di bestiame, tutte le vacche sono state importate nell’area, sottoposte a quarantena e controllate dai veterinari locali che hanno garantito la salubrità degli animali. In un secondo momento sono stati allestiti i locali appositi per la mungitura, la raccolta del latte, il confezionamento e tutte le attività di produzione casearia. Quest’ultima fase ha visto p. Felice de Miranda, presidente di Salute e Sviluppo, in missione in Burkina Faso con due esperti che hanno insegnato alle comunità locali a lavorare correttamente il latte e a produrre vari tipi di prodotti derivati, dallo yogurt al formaggio fresco e stagionato.

Il progetto di Salute e Sviluppo è stato pensato per avere più di un beneficiario: da una parte tutti coloro che sono impiegati nelle varie attività della filiera percepiscono un reddito e hanno la possibilità di lavorare e mantenere le proprie famiglie, gli abitanti della zona possono finalmente avere accesso a tutta una serie di prodotti non reperibili al mercato locale, avendo, peraltro, la certezza di mangiare cibo sano. Questi prodotti serviranno anche a rifornire le scuole della zona e gli ospedali camilliani, per migliorare le condizioni alimentari dei più piccoli e dei più deboli.

Le attività di Salute e Sviluppo hanno come requisito fondamentale l’essere assolutamente sostenibili, radicate al territorio e fondamentali per lo sviluppo autonomo della popolazione locale. Questo progetto ne è la prova: la formazione del personale è stato l’ultimo tassello del progetto – ma uno dei più importanti – ora i locali hanno la possibilità di procedere in autonomia migliorando e aumentando la produzione lattiero-casearia.

È risultato decisivo il supporto dei camilliani locali che per primi hanno individuato la necessità di aiutare l’area di Bagré e che ci hanno coadiuvato durante tutte le attività. Anche ora, nonostante la fine del nostro progetto, abbiamo la certezza che il loro appoggio risulterà fondamentale per fare in modo che la filiera casearia continui a funzionare correttamente.
Ringraziamo la CEI che ci ha dato la possibilità di portare a termine un progetto che migliorerà le condizioni di vita della popolazione burkinabé, molto provata dalla situazione del proprio paese e per questo ancora più bisognosa di aiuto.

Volete assistere anche voi alla formazione del signor Fausto? Venite a scoprire come si produce il formaggio cliccando qui: https://www.youtube.com/watch?v=eIFzFgbb3mg&t=36s